lunedì 28 ottobre 2013

[Recensione] Cose Nostre - Tonino Benacquista

Titolo: Cose Nostre 
Autore: Tonino Benacquista
Editore: Ponte Alle Grazie
Formato disponibile: Cartaceo ed Ebook
Pagine: 240
Prezzo: € 12,90
Terminato di leggere il 18/10/2013
Giudizio in Stelle: ★★★ e 1/2

Trama
In una tranquilla e un po' sperduta cittadina della Normandia arriva una famiglia di americani, i Blake. Lui dice di essere uno scrittore e sembra lavorare a un libro sullo storico sbarco, lei si dedica alla beneficenza, i figli cercano di ambientarsi nella nuova scuola e di fare amicizia con i coetanei. Infine c'è il cane Malavita, e il nome la dice lunga... Una famiglia come le altre, a prima vista, ma non lasciatevi illudere. I Blake sono a dir poco bizzarri. E nella cittadina francese che li ospita cominciano a verificarsi strani episodi: un supermercato va a fuoco, una fabbrica salta per aria, a scuola i ragazzi sono particolarmente inquieti... Quale segreto si cela dietro tanta eccentricità? E perché i Blake sono costantemente sorvegliati?

Recensione
Prendete una famiglia particolare, un pentito protetto dall'FBI, una piccola cittadina della Normandia, un regolamento di conti e uno scrittore...

Aggiungeteci poi: mafiosi in carcere che cercano di non scontare i loro 300 anni di ergastolo, la famiglia Manzoni che crede di essere una famiglia ''qualsiasi'', incapace allo stesso tempo di passare inosservata, Giovanni Manzoni alias Fred Blake che decide di scrivere le sue memorie da mafioso e pentito, e vi posso assicurare che avrete la giusta consistenza del nuovo romanzo di Tonino Benacquista!

Come biasimare l'autore e regista Luc Besson quando, innamoratosi di questo libro ha deciso di occuparsi della relativa trasposizione cinematografica, e come non comprendere il cast d'eccezione tra cui Robert De' Niro e Michelle Pfiffer, quando hanno accettato di interpretare i coniugi Manzoni! Non sarei riuscita ad immaginare nessun altro personaggio nel ruolo del capofamiglia pentito!

Al di là del film uscito al cinema lo scorso 17 Ottobre, ammetto di essere rimasta piacevolmente stupita e incantata da questo autore, del quale non avevo mai letto nulla e che propone al lettore una storia inusuale con quella giusta dose di comicità e ''spensieratezza'' che i lettori apprezzeranno.

Lo stile è chiaro, il linguaggio utilizzato è semplice, e la lettura è molto scorrevole: non troverete alcuna ripetizione, e non ne avrete certamente bisogno poichè Benacquista vi coinvolgerà con le sue dettagliatissime descrizioni dei fatti, lasciando comunque sempre posto al lettore!

Non saprei dirvi a quale pubblico di lettori consiglierei questo romanzo: io per prima mai avrei pensato che mi sarei così divertita e sentita coinvolta in questa lettura così distante dai libri che solitamente leggo; sono dell'idea che sia un romanzo che soddisferà i vari tipi di lettori, da quelli più appassionati all'argomento a quelli meno interessati che gradiranno comunque passare qualche preziosa giornata in compagnia dell'autore che è davvero preparatissimo in materia ''malavitosa''.

Ci saranno fatti che passeranno inosservati sotto lo scorrere delle pagine e altri invece che farete vostri e che racconterete ad altri lettori in un girotondo di anticipazioni che pubblicizzeranno ulteriormente questo romanzo!

Non vi nascondo che per un attimo ho temuto di aver trovato nel libro un capitolo di un'altra lettura! Ed è proprio in questo caso che ho compreso pienamente la competenza dell'autore: si trattava di un capitolo abbastanza centrale, nel quale Benacquista racconta minuziosamente il giro fatto da un fumetto liceale...per intere pagine egli narra la vita di personaggi che, estranei al racconto ma al tempo stesso parte integrante (proprio come il lettore!), si passano involontariamente questo giornalino che in conclusione arriva proprio nelle mani del più grande malavitoso Don Minimo! Davvero un ruolo importante considerando che questo giornalino fa il giro di mezzo mondo!

Un romanzo piacevole e divertente che catturerà i lettori italiani, anche se forse alla fine rimarranno amareggiati per questo stereotipo di malavita che ancora oggi ci portiamo sulla testa come se fosse il secondo nome del nostro paese!

Ma dato che è tempo di rivincite che ne pensate di prendere un po' di spunto dal cane Malavita!?!?!!?

Buona Lettura!

N.

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