lunedì 6 febbraio 2017

[Recensione] "Il fabbricante di giocattoli" di Liam Pieper

Cari Lettori,
oggi vi voglio parlare di questo romanzo che ho avuto modo di leggere in anteprima per Book Me.


Il fabbricante di giocattoli
Liam Pieper




Editore: Book Me
Prezzo: Rigido 12,67€ Ebook 7,99€
Pagine: 315
Terminato di leggere il: 03/02/2017

Trama: “Lasciate che vi racconti una storia su mio nonno…”. È la frase con cui Adam Kulakov, proprietario di una grande fabbrica di giocattoli a Melbourne, in Australia, ama aprire i suoi discorsi ufficiali. E pazienza se il suo stile di vita di seduttore e bugiardo incallito non ricalca propriamente i valori incarnati dal nobile patriarca. Sì, perché suo nonno Arkady – eroe scampato ai campi di sterminio nazisti, fondatore dell’impresa di famiglia e colonna della società – ha davvero una storia eccezionale alle spalle: quella di un uomo che, sprofondato nel male più assoluto, scopre la sua vocazione costruendo piccoli, rudimentali giocattoli per i bambini di Auschwitz, e così facendo trova la forza per non soccombere. Ma nulla è come sembra in questo romanzo fitto di ombre e di colpi di scena. Sconvolgente, spietato, appassionante, Il fabbricante di giocattoli è la storia di un segreto inconfessabile. Capace di tracciare, in un vertiginoso gioco di rimandi tra passato e presente, un ritratto senza sconti delle ipocrisie, delle contraddizioni, delle calcolate amnesie così tipiche del nostro tempo.

Recensione

Il romanzo aveva subito attirato la mia attenzione sin dal momento in cui stavo preparando l'anteprima per il blog. Solitamente cerco di evitare libri che si concentrano sul tema dell'Olocausto poichè mi mettono molta tristezza e amarezza, ma questa volta è stato diverso.

La storia narrata è divisa tra il passato e il presente. L'alternarsi dei tempi è davvero molto armonioso e non stona mai durante la lettura.
Il protagonista indiscusso è Arkady, un eroe scampato ai campi di sterminio nazisti che, giunto in Australia alla fine della guerra, decide di fondare una fabbrica di giocattoli. La sua storia è davvero eccezionale e sono sicura vi lascerà a bocca aperta.

Nel presente, a mio parere il protagonista resta ancora Arkady, nonostante l'età e il fatto che abbia lasciato la sua fabbrica ad Adam, il nipote.
Adam è il tipico uomo d'affari dei nostri giorni: si sente ricco, non si interessa della società, spende soldi continuamente ed è alla continua ricerca di ragazze-donne da conquistare, non ultima la figlia di un suo amico di soli 14 anni! La figura di Adam mi ha irritato molto, è lontanissimo dal personaggio principale di Arkady e durante la lettura è addirittura possibile scorgere e toccare con mano la sua arroganza.

Un altro personaggio importante del romanzo è Tess, moglie di Adam, che si occupa in tutto e per tutto della società. E' lei che durante gli anni ha preso in mano la situazione dell'azienda e se ne occupa come se fosse un figlio. Arkady le è molto affezionato e infatti solo a lei svelerà parte dei suoi segreti!

Esattamente!
Posso garantirvi che in questo libro nulla è come lo vedete. E' pieno di bugie, alcune dette a fin di bene e altre meno, e colmo di cose non dette. Vi posso assicurare che, alla sua conclusione, mi sono chiesta se per un attimo mi fossi inspiegabilmente persa qualche indizio, perchè io alla fine che crea l'autore non ci sarei mai arrivata >-< Ma non voglio dirvi altro!

La storia si legge facilmente, lo stile dell'autore è veramente scorrevole e vi permetterà di divorare con piacere questo romanzo così particolare.
Le descrizioni dei personaggi e dei luoghi sono davvero dettagliatissime: a volte spietato, crudele e senza troppi "peli sulla lingua", l'autore racconta nello specifico la vita di Arkady ad Auschwitz e i maltrattamenti subiti, senza lasciare nulla al caso.
Nonostante si tratti di una storia inventata, posso affermare che l'autore ha fatto proprio un ottimo lavoro costruendo dal nulla l'intera vicenda.

Tante sono le cose e i sentimenti che proverete leggendo questo libro: la voglia di continuare a "ficcanasare" nella vita di Arkady, il dispiacere per quello che è stato costretto a subire nel campo di concentramento, la voglia di riscatto continuo.
L'autore vi terrà incollati alle pagine del libro per tutta la durata della narrazione, non dovrete mai distrarvi nemmeno un secondo e non potete assolutamente perdervi nemmeno un tratto della storia narrata! Solo così facendo potrete apprezzare davvero questo romanzo così unico nel suo genere.

Buona Lettura!

N.

1 commento:

  1. Mi ero segnata il libro, ma per qualche ragione volevo aspettare a leggerlo nell'immediato.
    La tua recensione è la prima che leggo, mi è piaciuta molto: hai spiegato l'essenza del libro, e ora sono convinta di volerlo leggere.
    Non è il periodo giusto per farlo, ma finisce comunque nella mia lista! :)
    Un abbraccio

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