martedì 17 ottobre 2017

Intervista a Marilena Boccola [2017]

Cari Lettori,
come vi avevo promesso a giugno riprendiamo l'appuntamento con le interviste agli autori!
Un rendez-vous che amo molto e al quale sono molto legata perchè ci permette di conoscere meglio gli autori che mi hanno rubato un po' il cuore e di sentire le loro impressioni relative all'ultimo libro che hanno scritto.

Questa settimana dedico questo spazio a Marilena Boccola, autrice del romanzo "Nella rete di Shakespeare". Un romanzo delizioso che saprà conquistarvi ^-^

Diamo quindi la parola a Marilena!

Ciao Marilena, che piacere averti qui! Grazie in anticipo per il prezioso tempo che hai deciso di dedicare ai lettori di "Leggere Per Sognare" che hanno avuto modo di apprezzare in super anteprima il tuo ultimo romanzo “Nella rete di Shakespeare” edito da HarperCollins. 
Grazie a voi per l’ospitalità!
Ma passiamo a noi! 

1. Innanzitutto cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo di genere romance? E’ il genere che più preferisci? 
Scrivo romance perché è il genere che preferisco scrivere, quello che, quando finalmente riesco a ritagliarmi un momento per me, mi dà maggiormente la possibilità di evadere dalla quotidianità. Come lettrice spazio fra vari generi tra cui anche il romance, ma non solo. 

2. I protagonisti indiscussi del romanzo sono Carlotta e Fabio, come sono usciti dalla tua penna? Sono completamente frutto della tua immaginazione oppure hai preso spunto da qualche persona che conosci e quindi reale? 
Fabio e Carlotta sono i personaggi secondari di altri due miei romanzi che ho pubblicato da self (Una vita in più e Abbracciami più forte). Carlotta è completamente frutto della mia fantasia, ma le sue caratteristiche derivano dalla mia lettura di “L’amore possibile”, un testo di psicologia in cui si evidenziano gli effetti del padre assente o silenzioso sulle figlie femmine. Invece, Fabio assomiglia incredibilmente a un amico di mio marito, il tipico ragazzo con la battuta pronta e il pensiero fisso in testa. Indovinate quale… 

3. Quanto c’è di te e della tua personalità nel personaggio di Carlotta? Quanto vi assomigliate o in cosa vorresti essere simile a lei? 
Di Carlotta mi piace la determinazione che indubbiamente ritrovo un po’ anche in me. Purtroppo, mi assomiglia nelle insicurezze. Nient’altro, nemmeno i capelli rossi e gli occhi verdi… il seno abbondante! Ecco, quello sì. 

4. E ora parliamo di Fabio. Da dove lo hai tirato fuori? È il tipico uomo da una “botta e via”, cosa ti ha fatto decidere di raccontare una storia durante la quale un uomo del genere si redime e riesce a riscattarsi? 
In fondo è quello che speriamo tutte quando incontriamo un uomo che ci fa girare la testa, ma che sappiamo già non ci prenderà in considerazione se non per una cosa… Leggere e scrivere romanzi rosa significa soprattutto sognare e far sognare e allora via libera ai fighi da paura, bastardi fino all’osso, ma che quando si innamorano non capiscono più niente e sono disposti a mettere le loro donne su un piedistallo. Un sogno, appunto. 

5. Passiamo ora all’importanza di Shakespeare all’interno dell’intera narrazione. Quando è iniziata la tua passione nei confronti di questo poeta? Quale opera apprezzi di più? Cosa ha fatto scattare in te l’idea di inserirlo in una storia d’amore moderna? 
Sapete che se ci penso non lo so dire esattamente nemmeno io? La scrittura per me ha sempre qualcosa di inafferrabile e misterioso, tanto che, guardandomi alle spalle, a volte io stessa mi chiedo: «Ma questa storia da dove mi è saltata fuori?». Comunque, credo che in questo caso dipenda da una edizione economica di Romeo e Giulietta che ho trovato in offerta dentro a un cestone in libreria. Ho iniziato a sfogliare le pagine, a leggere qualche brano e la magia si è sprigionata. Da lì l’idea di ambientare in parte la storia a Verona e via dicendo. 

6. Come immagineresti uno Shakespeare moderno alle prese con il mondo virtuale fatto di chat e social? 
Credo che Shakespeare se la saprebbe cavare benissimo! Le sue battute argute e incalzanti erano moderne già a quei tempi, ben quattrocento anni fa! 

7. Milano, Verona e un pizzico di Mantova. Sappiamo che Mantova è la città in cui abiti, per cui possiamo pensare che tu sia di parte, ma tra Milano e Verona quale città sceglieresti? E perché? 
Milano e Verona sono entrambe città affascinanti delle quali ho ancora tanto da scoprire. Forse, per me che provengo da una cittadina di provincia a misura d’uomo, Milano è un po’ troppo caotica per cui propenderei per Verona, la città di mia mamma. 

8. Ho notato che ogni singolo capitolo è intitolato con un piccolo riassunto di una frase di quello che sarà poi effettivamente quanto accadrà al suo interno. La tua è stata una scelta casuale oppure voluta? 
Non è stata una scelta casuale. Volevo richiamare un’opera teatrale, enfatizzare in qualche modo l’atmosfera shakesperiana che fa da sfondo alla mia narrazione. 

9. Il personaggio di Pietro secondario nella storia ma che allo stesso tempo copre un ruolo importantissimo nella vita della protagonista Carlotta. Cosa ti ha portato ad inserire un personaggio così particolare nel romanzo? Hai voluto provocare in qualche modo i tuoi lettori? Perché in una storia d’amore hai voluto lasciare un piccolo spazio a questo ragazzo “speciale”? 
Per me scrivere è una passione che coltivo fra mille sacrifici, perché per buona parte della giornata lavoro presso una cooperativa sociale che gestisce servizi per persone disabili (ma non solo), per cui volevo portare anche un po’ della mia quotidianità in questo romanzo e magari contribuire nel mio piccolo a sensibilizzare i lettori su alcuni temi che mi sono particolarmente cari. 

10. Un lato dolente dell’esistenza di Carlotta è il suo rapporto con il padre. Cosa ti ha fatto decidere di inserire questo scheletro nel suo armadio? Come mai hai pensato di rendere vacillante proprio il rapporto con il padre? 
Come dicevo più sopra, la lettura di un testo di psicologia, “L’amore possibile”, mi ha aperto gli occhi su alcuni meccanismi che noi donne mettiamo in atto quando la figura paterna non è così presente (non solo dal punto di vista fisico) come vorremmo. Ne scaturiscono insicurezze, bassa autostima, automatismi di fuga e di difesa, ricerca del padre nel partner… Insomma, la tesi mi ha affascinato, così ho provato a cucirla addosso alla mia protagonista. 

Infine quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai già pronto un altro romanzo con il quale conquistare i tuoi lettori? Cosa possiamo aspettarci? (siamo davvero curiosissimi ^-^) 
Ebbene sì, ho pronto un altro romance che stavolta ha a che fare con la storia dell’arte, un’altra delle mie passioni, ma devo ancora capire cosa ne voglio fare esattamente… in ogni caso, spero tanto che lo leggerete! 

Grazie mille ;) 
Grazie a voi! Belle domande…

Che altro dirvi?!!? Ho amato moltissimo questo romanzo e ve lo consiglio con molto entusiasmo! Spero che quest'intervista vi incuriosisca e vi convinca a leggere questa bellissima storia (sempre che avevate ancora qualche dubbio!)!!!

Buona Lettura!
N.

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