martedì 20 maggio 2014

[Recensione] The Returned - Jason Mott

Titolo: The Returned
Autore: Jason Mott
Formato: cartaceo
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 338
Prezzo: € 9,99
Terminato di leggere il 08/02/2014
Giudizio in stelle: ★★★★ 

Trama
Per Harold e Lucille Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. Qualcosa di strano sta succedendo... i morti stanno tornando dall’aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.

Recensione
Erano settimane che pensavo a come e a cosa raccontarvi di questo libro…un romanzo di cui si è parlato davvero tantissimo e che nonostante tutto riuscirà a sorprendere il lettore e a lasciarlo senza parole…

La storia narrata è veramente molto strana, un leggero e piacevole mix tra il genere fantascientifico e quello distopico che ultimamente sta piacendo molto ai lettori.

L’argomento che l’autore tocca in questo romanzo d’esordio, è fragilissimo pertanto, cari lettori, ogni giudizio su questo libro sarà differente da ciò che proverete nel momento in cui deciderete di intraprendere e affrontare questa lettura.

Ammetto e mi rammarico molto del fatto di non aver letto i mini prequel che anticipano il romanzo “The Returned”, ma non amo molto leggere delle piccole appendici che non facciano veramente e realmente parte del romanzo, diciamo che tutto ciò che l’autore voleva dire e passare ai lettori sta nel romanzo vero e proprio.

Lo stile è semplice, la lettura scorrevole e i personaggi e i fatti narrati lo sono nei minimi particolari, tantochè sarà davvero facile per il lettore immergersi e perdersi in questa lettura così “reale”.

Ci saranno personaggi che riuscirete ad apprezzare sin dall'inizio ad altri che dovrete per forza riconsiderare man mano che proseguirete con la lettura, ma non solo cambieranno i personaggi, cambierà anche il vostro modo di pensare e affrontare questa narrazione. Alla conclusione del romanzo vi ritroverete quasi in uno stato confusionario e se sarete riusciti ad entrarci pienamente, vi chiederete il perché l’autore abbia obiettivamente creato una storia del genere, tanto vicina o lontana da voi.

Non preoccupatevi, l’autore poi fornisce tutte le motivazioni del caso, cosa che ho apprezzato moltissimo: dopo aver letto questo romanzo tutto di un fiato, dopo averlo terminato ed essersi sentiti svuotati, come se avessimo dimenticato un qualcosa dentro la lettura, l’autore in un breve epilogo si rivolge al lettore e gli spiega la sua storia e le motivazioni che l'hanno spinto a creare un romanzo del genere.

Mi rendo conto che non sia un libro adatto ad ogni tipo di lettore (a meno che non sia il vostro intuito a farvelo scegliere in una libreria il sabato pomeriggio), trattandosi una lettura ponderata e riflessiva, sarete solo voi a scegliere se leggere o meno questo romanzo.

Personalmente mi è piaciuto molto, si tratta proprio di uno di quei romanzi che dovevo assolutamente leggere, avvincente, malinconico e riflessivo al punto giusto. È l’intermezzo necessario per un lettore onnivoro che abbia voglia di una nuova storia, reale e allo stesso tempo fuori dal comune.

“Alcune persone chiudono le porte del loro cuore quando perdono qualcuno. Altre tengono porte e finestre aperte, lasciando che i ricordi e l’amore vi passino liberamente. È così che doveva essere, pensò Harold”

Buona Lettura!

N.

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