martedì 22 marzo 2016

[Anteprima] "Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore" di Susanna Casciani

Titolo: Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore
Autore: Susanna Casciani
Editore: Mondadori
Formato: cartaceo
Pagine: 180
Prezzo: € 15,00
Data di uscita22 Marzo 2016

“C’erano una volta un ragazzo e una ragazza.
C’erano una volta perché adesso non ci sono più.
Un sabato mattina di fine aprile lui si sorprese a piangere davanti a lei. Non riusciva a parlare. Avrebbe voluto confessarle che era finita, ma sapeva che poi lei avrebbe iniziato a singhiozzare, e non ne sopportava nemmeno l’idea.

Lei alzò lo sguardo dal suo libro come se avesse avvertito una forza nuova in casa, incontenibile, che l’avrebbe schiacciata contro il muro se non si fosse aggrappata a qualcosa, così si aggrappò al suo orgoglio, o a quello che ne rimaneva. Chiuse il libro, si alzò dal divano e si diresse verso di lui, si mise sulle punte e gli accarezzò la testa. Gli disse di stare tranquillo. Lui le faceva del male e lei lo consolava. Gli diede un bacio sulla guancia e uscì di casa senza voltarsi, per non essere costretta a dirgli addio.

Quando, quasi tre ore dopo, tornò a casa, lui non c’era più. Sfinita, si addormentò su quello che era stato il loro letto. Più tardi, si svegliò di soprassalto e mise a fuoco nel buio quella parte di letto, così vuota, e avvertì un macigno sul petto che non la faceva respirare. Si rese conto di non essere pronta a lasciarlo andare. Si alzò per cercare un quaderno, come se improvvisamente fosse una questione di vita o di morte. Ne trovò uno. Conosceva le regole: non chiamarlo, non cercarlo, non seguirlo (!!!), non inviargli messaggi, bloccarlo su ogni social network, non giocarsi la dignità. Conosceva le regole, ma le stavano strette, perché stavolta, in quella storia, ci aveva creduto talmente tanto da sentirsi quasi adatta a un futuro felice. Per questo, per la prima volta in ventisette anni, decise di iniziare a tenere un diario segreto, che poi, a voler essere davvero sinceri, altro non era che un modo per continuare a parlare con lui.”

Buona Lettura!

N.

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