Titolo: Sei sempre stato qui
Autore: Eugenio Gardella
Autore: Eugenio Gardella
Editore: Frassinelli
Formato: cartaceo
Pagine: 264
Prezzo: € 18,00
Data di uscita: 20 settembre 2016
Eugenio è un educatore e un appassionato di arrampicata sportiva. Sta con Roberta. Decidono di avere un figlio, ma le cose non sono così semplici. Roberta rimane incinta più volte, ma non riesce mai a portare a termine la gravidanza. Nel frattempo Eugenio è alle prese con un’altra esperienza del limite del corpo: comincia ad avere gravi problemi alla cervicale, che sfociano in un’ernia e a un’emiparesi del braccio. Non può più fare arrampicata. Entrambi si sottopongono a cure e a operazioni, anche perché Roberta inizia ad accarezzare l’idea dell’inseminazione artificiale con tutte le difficoltà che la legge italiana impone.
Una svolta ulteriore avviene quando i due, sfiniti psicologicamente e fisicamente, decidono di intraprendere un nuovo viaggio e provare ad adottare un bambino. Le pratiche sono lunghe e l’età non più giovanissima rende tutto ancora più difficile. Ma un giorno l’associazione a cui la coppia si sta rivolgendo li chiama e comunica che il bambino è pronto e li sta aspettando in Cambogia. Un viaggio dall’altra parte del mondo alla ricerca di un senso in quello che gli occhi vedono e poi nell’abbandono a questa scoperta magica che è il primo momento in cui vedono Mario, il figlio che avevano fino ad allora aspettato: un bambino di un anno, magro e denutrito che li aspetta in una struttura poverissima. Poi il ritorno a casa e l’accudimento, la conoscenza che si fa profondo riconoscimento al di là dei tratti somatici diversi e al di là dell’assenza di un legame di sangue. Eugenio inizia a chiamarlo “bambino magico”, stupito dalla forza del legame immediatamente costituito e dalla bellezza di quello che ha visto costruirsi anche con Roberta. Al ritorno a Genova costruiscono una vita assieme nella casa da poco ristrutturata. Un giorno, un ulteriore miracolo: Roberta è incinta. È così, stupiti da questa esplosione di vita e forse immersi e fecondati proprio da questa esplosione improvvisa, che Eugenio e Roberta diventano famiglia insieme a Mario e a Elena. Entrambi figli della carne e dell’anima, senza differenze.
Eugenio è un educatore e un appassionato di arrampicata sportiva. Sta con Roberta. Decidono di avere un figlio, ma le cose non sono così semplici. Roberta rimane incinta più volte, ma non riesce mai a portare a termine la gravidanza. Nel frattempo Eugenio è alle prese con un’altra esperienza del limite del corpo: comincia ad avere gravi problemi alla cervicale, che sfociano in un’ernia e a un’emiparesi del braccio. Non può più fare arrampicata. Entrambi si sottopongono a cure e a operazioni, anche perché Roberta inizia ad accarezzare l’idea dell’inseminazione artificiale con tutte le difficoltà che la legge italiana impone.
Una svolta ulteriore avviene quando i due, sfiniti psicologicamente e fisicamente, decidono di intraprendere un nuovo viaggio e provare ad adottare un bambino. Le pratiche sono lunghe e l’età non più giovanissima rende tutto ancora più difficile. Ma un giorno l’associazione a cui la coppia si sta rivolgendo li chiama e comunica che il bambino è pronto e li sta aspettando in Cambogia. Un viaggio dall’altra parte del mondo alla ricerca di un senso in quello che gli occhi vedono e poi nell’abbandono a questa scoperta magica che è il primo momento in cui vedono Mario, il figlio che avevano fino ad allora aspettato: un bambino di un anno, magro e denutrito che li aspetta in una struttura poverissima. Poi il ritorno a casa e l’accudimento, la conoscenza che si fa profondo riconoscimento al di là dei tratti somatici diversi e al di là dell’assenza di un legame di sangue. Eugenio inizia a chiamarlo “bambino magico”, stupito dalla forza del legame immediatamente costituito e dalla bellezza di quello che ha visto costruirsi anche con Roberta. Al ritorno a Genova costruiscono una vita assieme nella casa da poco ristrutturata. Un giorno, un ulteriore miracolo: Roberta è incinta. È così, stupiti da questa esplosione di vita e forse immersi e fecondati proprio da questa esplosione improvvisa, che Eugenio e Roberta diventano famiglia insieme a Mario e a Elena. Entrambi figli della carne e dell’anima, senza differenze.
Buona Lettura!
N.
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