Cari Sognalettori,
in occasione della pubblicazione del romanzo "Gli Eroi Perduti" di Simone Laudiero, io e altre colleghe blogger abbiamo deciso di organizzare questo fantastico Blog Tour per permettervi di conoscere in anteprima questo romanzo.
Edito da Piemme, potete già trovarlo in tutte le librerie e store online. E mi raccomando non lasciatevi scappare il prequel!
Di seguito vi lascio l'elenco di tutte le tappe che compongono questo Blog Tour. Seguiteci e lasciatevi accompagnare da noi in questo mondo fantastico. Venite a curiosare giorno dopo giorno le varie tappe e ricordatevi di lasciare un segno del vostro passaggio. Sapete bene che a noi fa sempre tanto piacere trovare un vostro commento!
Ed ora tocca a me! Oggi vi mostro la mia tappa dedicata gli "Altri Eroi Perduti", in particolar modo gli eroi della mitologia greca che sono rientrati nell'età degli eroi e che, grazie alle loro fantastiche avventure, finirono per fare parte di un unico immaginario sacro, venendo invocati insieme agli dèi nei giuramenti e nelle preghiere.
* Achille
Figlio di Peleo e della nereide Tetide. È l'eroe principale dell'Iliade e uno dei personaggi più celebri nel mondo antico.
Secondo antiche leggende, la madre avrebbe immerso Achille nel fuoco, o nelle acque del fiume Stige, per renderlo invulnerabile; ma poiché era stato sorretto per il tallone, questa parte del corpo sarebbe rimasta vulnerabile (di qui l'espressione 'tallone d'Achille' per indicare il punto debole di una persona). Achille fu poi consegnato al centauro Chirone perché lo educasse. Altre leggende narrano le imprese della sua giovinezza, a cui sembra doversi riferire l'epiteto di "piè veloce" presente nell'Iliade, e il periodo in cui l'eroe restò nascosto tra le figlie del re Licomede per evitare la morte che, secondo una profezia, l'avrebbe colto presso Troia se vi si fosse recato.
Nell'Iliade Achille, re dei tessali mirmidoni, partecipa di propria volontà alla spedizione di Troia, ma un diverbio con Agamennone lo fa ritirare per un certo tempo dalla lotta. La morte dell'amico Patroclo lo spinge però alla vendetta e l'uccisione, dopo uno spietato duello, del campione dei troiani, Ettore, sembra decidere le sorti della guerra. Questo è quanto dice l'Iliade: altri poemi narrano fatti posteriori alla morte di Ettore, come l'uccisione dell'amazzone Pentesilea, di cui Achille si sarebbe innamorato mentre la colpiva, o la morte dello stesso Achille per opera di Paride la cui freccia, guidata da Apollo, avrebbe colpito l'eroe al tallone. Nell'Iliade la figura di Achille è presentata con notevole coerenza: violento anche quando cede a sentimenti di pietà, un'ombra di dolore si proietta su di lui per la consapevolezza della morte vicina.
* Ulisse
Eroe greco Re di Itaca, figlio di Laerte e di Anticlea.
Nell'Iliade è il fedele collaboratore di Agamennone e degli altri eroi, guerriero prode quanto sagace e scaltro.
Nell'Odissea, della quale è il protagonista, appare animato da sincera nostalgia della patria e della famiglia, teso a escogitare vie di scampo per sé e per i suoi, protetto e guidato dalla dea Atena nelle sue avventure presso popoli sconosciuti e negli incontri con mostri: i Ciconi, i Lotofagi, il Ciclope Polifemo, Eolo, i Lestrigoni, la maga Circe, i Cimmeri, le ombre dell'Ade, le Sirene, Scilla e Cariddi, Calipso, i Feaci. Tornato a Itaca, con l'aiuto del figlio Telemaco uccide i Proci, pretendenti della fedele moglie Penelope e, paternamente amorevole con i servi fedeli, punisce severamente gl'infedeli.
* Perseo
Eroe nato dall'unione fra Zeus, disceso in forma di pioggia d’oro, e Danae, che il padre Acrisio, re di Argo, aveva rinchiuso in una torre, temendo la morte per mano di un nipote, secondo le predizioni di un oracolo.
Dopo la nascita di Perseo, Acrisio fece gettare in mare Danae e il bambino, chiusi in un'arca che fu sospinta dai flutti nell'isola di Serifo, nelle Cicladi, dove, salvati da Ditti, fratello del re Polidette, trovarono ospitalità. A Perseo, divenuto adulto, Polidette impose di recidere la testa di Medusa (l’unica mortale delle tre Gorgoni) e di portargliela come dono per le nozze con Danae; Perseo, ottenuti dalle Ninfe la cappa che rendeva invisibili, i calzari alati e una bisaccia magica dove porre la testa di Medusa, riuscì nell'impresa, sottraendosi con l'aiuto del manto magico all'ira delle due sorelle.
Durante il ritorno liberò nella terra degli Etiopi la figlia del re, Andromeda, tenuta prigioniera dal mostro Ceto, e la condusse con sé. Giunto a Serifo, dove Polidette tentava di usare violenza a Danae, pietrificò il re mostrandogli la testa di Medusa. Posto sul trono Ditti, tornò ad Argo; recatosi poi a Larissa Pelasgica per persuadere il nonno Acrisio a ritornare ad Argo, da dove era fuggito, durante una gara lo colpì con un disco: in tal modo si avverò l’oracolo, poiché Acrisio morì.
* Teseo
Mitico eroe dell'Attica, figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra. Partito per Creta con i giovani ateniesi che costituivano l'annuo tributo al Minotauro, si fece chiudere con loro nel Labirinto; dopo aver ucciso il Minotauro riuscì a uscire dal Labirinto seguendo il filo procuratogli da Arianna, figlia di Minosse. Dopo aver abbandonato Arianna sull'isola di Nasso, giunse ad Atene, ma dimenticò di mutare in bianche le vele nere della partenza, segnale convenuto con il padre per indicare il lieto successo dell'impresa. Il padre, credendo perduto il figlio, si buttò nel mare che da lui prese il nome. Divenuto re di Atene, Teseo procedette al sinecismo dell'Attica, organizzandone unitariamente le 12 città, e in ricordo di ciò istituì le feste Panatenee. Accompagnò Eracle nella guerra contro le Amazzoni, vinse e fece sua sposa la loro regina Antiope, dalla quale ebbe un figlio, Ippolito, noto per il tragico amore concepito per lui dalla seconda moglie di Teseo, Fedra. Con l'amico Piritoo, Teseo rapì Elena e poi discese nell'Ade, per rapire Persefone; ma i due amici vennero incatenati e liberati poi da Eracle. Tornato ad Atene, fu cacciato dal pretendente Menesteo; si recò allora in Sciro dove venne precipitato da una rupe dal re Licomede. Le presunte ossa di Teseo furono ricondotte in patria da Cimone nel 475 a.C.
* Orfeo
Personaggio della mitologia greca, figlio di Eagro, e di una delle Muse (Polinnia o Calliope), cantore che piega al suono della sua lira gli animali e tutta la natura.
I due miti salienti legati alla sua figura sono quello della katàbasis (discesa agli inferi) che egli compie per riportare in vita la sposa morta, Euridice, e quello della morte avvenuta per sbranamento da parte delle mènadi.
Entrambi i miti hanno varianti: secondo una versione Orfeo sarebbe riuscito a riportare Euridice dagli inferi, mentre secondo quella diventata classica, pur avendo persuaso con il suo canto le divinità infere, sarebbe fallito nell'impresa, per aver violato la condizione di non voltarsi indietro lungo il percorso verso la terra in cui doveva precedere la donna; quanto alla morte, essa viene attribuita anche al fulmine di Zeus.
* Dedalo
Mitico artefice e inventore, figlio di Metione (o di Eupalamo) e di Ifinoe (o Metiadusa).
Gli si attribuiva, tra l'altro, l'invenzione dei singoli strumenti della falegnameria. Secondo la leggenda, esiliato da Atene per aver gettato dall'Acropoli il nipote Talos, inventore della sega, fuggì a Creta presso Minosse. Per la moglie di questo, Pasifae, costruì una vacca di legno, per Minosse il famoso Labirinto, dal quale Teseo riuscì a uscire grazie all'astuzia suggerita da Dedalo ad Arianna. Punito da Minosse e imprigionato a sua volta nel Labirinto, ne uscì con il figlio Icaro, volando con le ali da lui progettate. Dedalo raggiunse così Cuma e la Sicilia, rifugiandosi presso il re Cocalo.
* Eracle (Ercole)
Personaggio della mitologia greca (chiamato dai latini Hercules, Ercole) famoso per la sua forza. Sulle origini e sulla nascita di E. vi sono tradizioni differenti; talvolta è annoverato fra gli dei, altre fra gli eroi. Testimonianze di un doppio culto di Eracle provengono da varie parti della Grecia, e questa contraddittorietà manifesta l'incertezza sulla sua natura.
Vinta una guerra, Eracle ottenne in ricompensa da Creonte, re di Tebe, la figlia Megara per moglie, dalla quale ebbe tre figli (o più, secondo altre versioni). Quando Euristeo re di Tirinto (o Micene) lo chiamò al suo servizio, Eracle uccise i propri figli in un accesso di follia causatogli da Era. Sceso nell'Ade per ordine di Euristeo, al ritorno sposò Deianira, sorella di Meleagro, che sarebbe stata causa della sua morte.
Le dodici fatiche compiute da Eracle al servizio di Euristeo, impostegli dall'oracolo di Delfi per la durata di dodici anni come prezzo per la sua immortalità, furono generalmente considerate un'espiazione per l'uccisione dei figli avuti da Megara. Nel pensiero mistico successivo furono poi viste come le prove dell'anima che si libera progressivamente dalla servitù del corpo per giungere all'apoteosi finale.
Con questa tappa spero di avervi aiutato a rispolverare le vostre conoscenze mitologiche!
Personalmente amo la mitologia greca ed ogni volta mi perdo a rileggere i grandi miti che sono arrivati sino ai giorni nostri *-*
Non perdete le tappe delle altre blogger che saranno pubblicate nei prossimi giorni.
Ecco qui tutti i link diretti:
Buona Lettura!
N.
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