martedì 23 aprile 2019

[Recensione] "Leonardo Da Vinci. Il Rinascimento dei morti" di G.Albertini, G.Gualdoni e G.Staffa

Cari Sognalettori, 
oggi vi parlo del romanzo "Leonardo Da Vinci. Il rinascimento dei morti" di Albertini, Gualdoni e Staffa che, edito da Newton Compton, ho avuto modo di leggere in super anteprima e che mi ha tenuto impegnata negli ultimi giorni.

Leonardo Da Vinci. Il Rinascimento dei morti
G. Albertini, G. Gualdoni e G. Staffa




Editore: Newton Compton
Prezzo: Rigido 12,90€ Ebook 0,99€
Pagine: 336
Terminato di leggere il: 29/03/2019

Trama: Milano, settembre 1493. Leonardo da Vinci è chiamato a indagare su un cadavere sospetto. Durante l’autopsia, però, accade qualcosa di sconvolgente: la salma si rianima e assale lo studioso e gli assistenti. Scampato all’attacco, Leonardo viene convocato da Ludovico il Moro. Il potente signore di Milano lo mette a parte di notizie agghiaccianti: ciò a cui ha assistito non è che l’ultimo di una serie di casi che stanno terrorizzando l’Europa. Il duca gli affida allora una missione: andare a Roma per informare papa Borgia e coordinare le forze per contrastare ciò che sembra essere una feroce e letale pestilenza. Leonardo intraprende così un viaggio durante il quale dovrà fare i conti con una realtà deformata: i morti sono tornati sulla terra e hanno fame, fame di carne umana. A Firenze subirà gli assalti della follia di Savonarola e stringerà amicizia con Michelangelo, prima di ripartire per la Città Eterna, dove altre difficili prove lo attendono. Per risalire alla inconfessabile verità e porre rimedio all’inferno scatenato.

Recensione

Vista la ricorrenza dell'anniversario della nascita del mito di Leonardo da Vinci, potete ben comprendere il mio entusiasmo nello scoprire un nuovissimo romanzo a lui dedicato dai tratti un po' gotici e dark. Come avrete ben compreso, al centro dell'intera narrazione c'è la problematica di una malattia impossibile da debellare che sta interessando tutto il mondo, una specie di peste mista rabbia che attraverso un morso viene trasmessa e trasforma le persone in zombie. 

Benché l'argomento sia davvero interessante ammetto che a mio parere è stato sviluppato malissimo. Non fraintendetemi, l'idea alla base è originale e incuriosisce il lettore - ditemi un po' voi se avete mai avuto a che fare con gli zombie alla fine del 1400 - ma nel complesso la narrazione è stata noiosa, troppo intrisa di dettagli non utili allo sviluppo della storia stessa e risulta satura di informazioni che non fanno altro che annoiare il lettore. Personalmente non sono una lettrice che abbandona i libri ma posso garantirvi che in questo caso, seppure a malincuore, ci ho pensato ben più di una volta. 

Il romanzo è strutturato in modo tale che si alternino ciclicamente tre parti: la prima che vede come protagonista Leonardo da Vinci, prima a Milano e poi in viaggio per raggiungere Roma, la seconda nella quale il lettore ha che fare con Cristoforo Colombo mentre è in navigazione con le sue famose caravelle, colpito dal morbo, e infine la terza nella quale vengono riportate le lettere inviate da alcuni esponenti, anche storici, al Papa nelle quali segnalano strani episodi legati al morbo sconosciuto. 

Ammetto di aver apprezzato molto la parte legata a Leonardo, seppure non nella sua totalità: le descrizioni continue occupano la scena e non permettono al lettore di focalizzare l'attenzione su quanto sta accadendo. Il contesto quattrocentesco, una magica Milano ai tempi di Ludovico il Moro, uno spaccato di un epoca lontana capace ancora di affascinare, il personaggio di Leonardo preso e inserito in una realtà opposta a quella originaria, sono tutti elementi che riescono ad incuriosire il lettore anche se è doveroso ammettere che, nonostante questo, la storia non riesce a trattenerne l'attenzione. 

Non parliamo poi dei capitoli dedicati a Cristoforo Colombo, sconclusionati e complessi, nei quali la storia originaria cambia binario e viene ambientata sulle famose navi che hanno portato l'ammiraglio in avanscoperta. Purtroppo questi capitoli li ho trovati inopportuni e poco coerenti con l'intera storia anche se l'epilogo dona ad essi una sfaccettatura diversa e offre l'opportunità di fare delle supposizioni e delle considerazioni che se fatte precedentemente mi avrebbero fatto apprezzare di più l'intera storia. 

Un'altra nota negativa sono le "lettere buttate a casaccio" in questa danza arzigogolata all'ultimo zombie, poco contestualizzate e comprensibili: la maggior parte è scritta in un latino "italianizzato" e con una sintassi antica e superata utile sicuramente a posizionarle a livello storico ma allo stesso tempo le rende difficili da leggere e quindi da apprezzare. Anche in queste lettere la storia fa dei giri immensi su sé stessa senza giungere al dunque e questa cosa ha sensibilmente condizionato il mio giudizio. Come già anticipato vanno bene le descrizioni ma tra quelle e le parti storiche riportate con dovizia di particolari è stata oscurata completamente la storia che è risultata senza fondamenta e banale. 

Forse le mie aspettative troppo elevate non hanno fatto altro che incrementare la mia delusione, ma mi aspettavo davvero tutta un'altra storia con colpi di scena degni di questo nome e atti degni del genio di Leonardo. Solo verso la conclusione, negli ultimi capitoli, ho riscontrato quel ritmo incalzante e capace di far trattenere il fiato che mi aspettavo sin dall'inizio, ma purtroppo non è stato abbastanza. 

Il finale aperto mi fa pensare ad un secondo capitolo che spero possa essere ben più entusiasmante di questo, gli autori hanno del potenziale che se sviluppato a dovere può dare risultati di un certo livello. Quello che doveva essere un romanzo di azione, quasi un thriller, a cavallo tra il gotico, il noir e il dark mi è sembrato quasi un vero e proprio libro di storia, di quelli noiosi che ci vengo propinati a scuola e che non riescono ad incuriosire gli studenti. Sebbene io apprezzi moltissimo la storia, ammetto con sincerità che questa lettura mi ha messo davvero alla dura prova. 

Sicuramente scrivere un romanzo a 6 mani non è cosa semplice, forse è stato proprio questo il problema vero di questa storia, ci sono caratteri ben diversi che si alternano nel romanzo e che forse lo rendono poco omogeneo e scorrevole. Sono curiosa di affrontare gli autori separatamente per conoscerli di più e per comprendere meglio il loro stile. Personalmente non è un libro che vi consiglierei, a tratti troppo pesante e noioso sono dell'idea che superata la curiosità iniziale non sia in grado di raccontarvi la storia che vi aspettate, ma se avete voglia di leggerlo vi aspetto per parlarne!

Buona Lettura!
N.

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