Cari Sognalettori,
oggi vi parlo del primo libro della serie di Shatter Me. Ebbene sì, finalmente sono riuscita a leggerlo anch'io!!!
Shatter Me
Tahereh Mafi
Editore: Rizzoli
Prezzo: Rigido 16,00€ Ebook 8,99€
Pagine: 410
Terminato di leggere il: 31/08/2018
Trama: 264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perché Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare è impensabile, finché nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro è la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perché la vita li chiama, oltre i muri della prigione.
Recensione
Questo romanzo ha trascorso talmente tanto tempo fermo nella mia lunghissima wish list che nel frattempo sono stati pubblicati una buona parte dei libri che compongono la serie! Potete ben capire che non potevo far passare un altro anno prima di potermi addentrare in questa storia della quale ho solo sentito note positive e posso affermare che avevate ragione: questa storia merita di essere letta e apprezzata anche se con "qualche se" e "qualche ma" per quanto mi riguarda.
Il personaggio di Juliette, protagonista e voce narrante della storia, è molto particolare: problematico, con un bagaglio emotivo pesantissimo e con muri altissimi da abbattere. All'inizio del romanzo troveremo la nostra protagonista rinchiusa in un manicomio mentre ripercorre nel suo inconscio la vita che ha vissuto sino a quel momento: al rapporto complicato con i genitori che l'hanno consegnata alle autorità, fatta rinchiudere e ripudiata completamente; al senso dell'esistenza complicata e inutile che sta trascorrendo nella struttura in cui è rinchiusa; alla fame; ai sogni non realizzati; agli urli nella notte; alla solitudine. Tutto questo ha reso Juliette debole a livello fisico ma soprattutto a livello mentale ed emotivo. È quasi l'ombra di sé stessa e in più porta il peso della sua maledizione (nonché motivo per cui è stata rinchiusa in manicomio): gli basta toccare una persona per ucciderla.
Insomma non riesce a trovare pace, sino a quando nella sua vita entra Adam che viene rinchiuso nella sua stessa cella.
Adam, bello, affascinante, romantico e passionale vi farà perdere la testa e non solo a voi lettori. Juliette, sebbene all'inizio cerchi di tenere le distanze da lui, alla fine cede e si fa coccolare dalle abili parole di lui, che in realtà è infiltrato nella prigione per scoprire le condizioni mentali della protagonista.
Quanto vorrei riempirmi la bocca di pioggia e le tasche di neve. Quanto vorrei seguire col dito le venature di una foglia caduta e avvertire il vento pizzicarmi il naso.
La storia di colpo prende una piega diversa da quella che mi aspettavo. Juliette viene catapultata fuori dalla "prigione" in cui era rinchiusa e ha a che fare con un nuovo personaggio, Warner, capo di un settore della Restaurazione.
Warner è un personaggio che brama potere, che vuole costruire un mondo governato dalla paura e vuole a tutti costi che Juliette faccia parte del suo grande disegno.
Ammetto che non mi ha convinto particolarmente il suo ruolo, serviva certamente un nemico dal quale fuggire ma Warner ha del potenziale e sarebbe potuto essere più spietato e ottenere di più mentre esce di scena (momentaneamente alla fine del romanzo!) dopo aver subito diverse sconfitte.
Non riesco a giustificare il suo atteggiamento un po' deludente: insomma, se sei il cattivo devi esserlo in tutti i sensi. So già che questo primo romanzo racconta tutto e racconta niente e che serve solo come base di una storia ben più articolata che mi aspetta nei libri successivi, però avrei voluto un "villain" con i fiocchi e non uno che ancora non ho capito se è davvero cattivo oppure no!
In mancanza di relazioni umane, ho stretto legami con personaggi di carta. Ho sperimentato l'amore e la perdita per mezzo di storie ambientate nel passato; ho vissuto l'adolescenza di riflesso. Il mio mondo è una ragnatela intricata di parole che connettono arto con arto, osso con tendine, pensieri con immagini. Sono una creatura fatta di lettere, un personaggio disegnato da frasi, il prodotto di una fantasia scaturita dalla narrativa.
La storia è tutta da scoprire e l'autrice permette al lettore di farlo con tutta calma fornendogli dettagli e informazioni utili in qualsiasi momento della narrazione.
Lo stile dell'autrice è fluido e coinvolgente: la Mafi, con la sua abilità, avrebbe fatto "fortuna" persino dopo aver scritto una banale lista della spesa tanto riesce a catturare l'attenzione del lettore e gettarlo dentro alla storia che sta raccontando.
Il linguaggio è semplice e quotidiano. Le descrizioni dei fatti, dei personaggi e delle emozioni - soprattutto quelle della protagonista - sono minuziose e ben dettagliate. Nulla è lasciato al caso. Il fatto che la storia sia stata scritta quasi sotto forma di diario personale della protagonista stessa, arricchendolo a tal punto da trasformarlo in una specie di viaggio nella sua mente, riesce a coinvolgere ancora di più il lettore riuscendo a creare in lui una specie di dipendenza dalla storia stessa.
Ovviamente c'è ancora moltissimo da riscoprire ma ammetto che se avessi letto questo romanzo prima ancora di avere a disposizione gli altri volumi non mi sarebbe bastata questa storia.
Nonostante le descrizioni e il modo in cui l'autrice è riuscita a trasportarmi all'interno del romanzo, mi aspettavo un qualcosa di più definito che non ho trovato e che spero di ritrovare nella secondo romanzo.
Voglio scoprire tutto ciò che è possibile di questa serie distopica che ha detto troppo poco nel primo volume e che ha lasciato davvero troppe domande e moltissima curiosità. Spero solo di potermi ritagliare presto qualche ora da passare in piacevole compagnia con questa serie.
E voi che ne pensate? Avete già letto tutti i libri?
Assolutamente consigliato!
N.
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